se solo potessi..





Non scrivo qualcosa di “sensato” da tanto tempo, non avevo voglia, non sentivo di aver qualcosa da dire, mi ero un attimo perso. Non lo nascondo sono stati mesi duri e non solo per me, pieni di cambiamenti radicali. Magari uno neanche se ne accorge, ti guardi intorno senza fiato chiedendoti solamente “perché? Cosa è successo? È uno scherzo vero? Perché non ha senso” E ce l’hai con l’universo e con te stesso, ti mordi le labbra da farle sanguinare, sospiri invece di respirare ed i tuoi occhi spesso si lasciano alle lacrime, lo senti quel vuoto incolmabile, quella spirale di buio che avvolge tutto, quasi tutto. L’Amico, no quello è immune al buio. Ti prende la mano, inclina la testa e ti sorride, ti ascolta e ti sostiene, ti trascina fuori, si arrabbia con te, ti prende a ciaffoni e ti ricorda che sei speciale tanto da avere persone così speciali intorno. Sarò banale e dirò cose talmente stupide che risulterò quasi sciocco ma non mi importa più ormai, io sono così. Grazie a tutti, a chiunque ha asciugato le mie lacrime, a chi mi ha fatto fare il balzo, a chi mi ha strinto forte, a chi si è preso cura di me nei momenti bui. Grazie a chi ha dormito con me per settimane, a chi mi destava dalla catalessi e a chi ha preso un tè con me nelle fredde sere di inverno, a chi mi ha detto “Andre, ma tu hai noi, dai andiamo in palestra”, a chi mi ha consigliato una serie tv, a chi mi ha supportato ma soprattutto sopportato, a chi non mi ha fatto sentire invisibile, a chi mi ha risposto sui gruppi watsapp (cosa non da poco), a chi mi ha detto “non sono domande che devi porti”, a chi “maratona del Signore degli Anelli”, a chi è tornato nel momento del bisogno, a chi mi mandava le foto del figlio per farmi sorridere, a chi mi ha fatto ascoltare i Coldplay a forza come terapia d’urto, a chi mi ha fatto riscoprire la montagna, a chi dirà “ecco il post smielato senza senso del Berto”, a chi mi ha chiesto come stavo nonostante rispondessi “mi sembra di avere un corpo ma non il mondo dove usarlo”, a chi onora le tradizioni portandomi comunque la brioche ai Comics, a chi “Facciamo una cena” e si finisce con Sushi da asporto, a chi “oh, vediamoci stasera”, a chi ha ascoltato i miei audio deliranti da minuti e minuti, a chi mi ha ascoltato nonostante dicessi sempre la stessa cosa, a chi si è avvicinato a me senza neanche conoscermi chiedendomi cosa avevo, a chi mi ha detto “non pensarci”, a chi mi ha tirato su il cappuccio della felpa dicendomi “ecco così almeno sembri più cattivo”, a chi Protinz! a chi non sapendo cosa dire mi ha offerto un panino, ai miei cugini, a mia nonna che con una mano sulla spalla ogni santa mattina mi diceva “anche oggi andrà bene, vedrai” anche se non era vero, a chi mi ha detto “mi ha fatto piacere rivederti e sentirti”, grazie a tutte quelle persone nuove che ho conosciuto in questo cammino e mi hanno arricchito incredibilmente, a chi ha scambiato il testimone dicendo “adesso qua lo prendiamo noi poi a fine weekend ve lo restituiamo a Lucca” e a chi ha risposto “vedete di farci qualcosa voi”, a chi mi ha fatto ricredere nei nuovi legami, a chi mi scriveva “quando arrivi scrivimi” o “ sei arrivato?”, a chi mi ha fermato, a chi mi ha consigliato, a chi pensa che questo post non abbia senso e ha ragione, a chi mi ha fatto l’occhiolino da lontano, a chi mi mandava a quel paese in automatico come saluto, a chi si è fatto riscoprire l’amico che mai se ne era andato, a chi “vieni a provare Muay thai”, grazie a chi, nonostante la distanza infinita, ha sempre avuto una parola per me, grazie di avermi fatto sentire speciale, con un valore ancora possibile da esprimere, a chi mi ha fatto capire che le cose gravi sono altre anche se è giusto sentire il dolore, a chi ha ridimensionato la mia visione di vedere le cose con problematiche più gravi ma nonostante questo pronti a proteggermi con il loro mantello da eroi. Volevo solo dire grazie a tutti i miei Amici che hanno fatto da scudo contro ogni cosa sia familiare che personale, una barriera energetica che mi ha ispirato e fatto rialzare. Ti senti parte di una grande famiglia allargata, una rete di persone che condivide le proprie esperienze facendo forza. È un pò come avere una brigata sempre pronta a darti una mano, quella mano che ti fa sentire speciale, vivo. Non credo di essere in grado di dare una definizione di Amicizia, ma forse è l’unione di queste cose. E sono stato fortunato per averle provate tutte. Ci sono cose che non passeranno mai, ma semplicemente si abbassano di volume. Non sta a me dire quanto sia cambiato, ma sento qualcosa di diverso, non più quella rabbia infinita o quella disperazione opprimente ma bensì la consapevolezza di far parte di qualcosa di fantastico che mi ha tenuto sul giusto sentiero fino a quando non sono stato in grado di camminare da solo. Ancora oggi rispondo sospirando ad un come stai, però insomma, almeno sorrido. Sappiate che ricambierò il favore nel momento del bisogno e avrete sempre un posto nel mio cuore. Mi sentirò sempre in debito verso di voi.
E comunque il viaggio non finisce qui.

                                                                      Grazie a tutti, Amici miei.

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